TECLA

TECLA

La vita creativa di uno scrittore come Italo Calvino assomiglia alla città di Tecla. È appunto una città-cantiere, la cui geometria in movimento lascia segni, tracce, graffi sopra carte fitte di schemi. Su scrivanie diverse, prendevano forma più progetti paralleli: spesso all’apparenza contraddittori, spesso non sincronizzati tra loro.
Bisognava aspettare che la notte scendesse sul cantiere, per vedere «il progetto». Per scoprire finalmente che il progetto era il cantiere stesso,  come l’infinita cattedrale di Gaudì.

 

Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro gli steccati di tavole, i ripari di tela di sacco, le impalcature, le armature metalliche, i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci. Alla domanda: – Perché la costruzione di Tecla continua cosí a lungo? – gli abitanti senza smettere d’issare secchi, di calare fili a piombo, di muovere in su e giù lunghi pennelli. – Perché non cominci la distruzione, – rispondono. E richiesti se temono che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi, soggiungono in fretta, sottovoce: – Non soltanto la città.

Se, insoddisfatto delle risposte, qualcuno applica l’occhio alla fessura d’una staccionata, vede gru che tirano su altre gru, incastellature che rivestono altre incastellature, travi che puntellano altre travi. – Che senso ha il vostro costruire? – domanda. – Qual è il fine d’una città in costruzione se non una città? Dov’è il piano che seguite, il progetto?

– Te lo mostreremo appena terminata la giornata; ora non possiamo interrompere, – rispondono. Il lavoro cessa al tramonto. Scende la notte sul cantiere. È una notte stellata. – Ecco il progetto, – dicono.

Le Citta’ Invisibili-Italo Calvino

GOLDEN RATIO AND FIBONACCI



Care Socie, Cari soci,

il prossimo 10 maggio alle ore 17 si terrà alla Biblioteca Universitaria di Genova (in piazza Acquaverde, di fronte alla stazione Principe) un incontro sull'energia geotermica, propedeutico alla gita in programma sabato 1 giugno a Larderello, in Toscana, dove da circa un secolo questa energia proveniente dal sottosuolo viene sfruttata per la produzione di energia elettrica, e dove faremo una visita guidata prima nella famosa 'Valle del Diavolo' con le sue 'biancane' e 'fumarole', e a seguire al museo della geotermia ed al soffione dimostrativo.

I relatori dell'incontro del 10 maggio saranno i seguenti:

  • Massimo Verdoya dell'Università di Genova, membro dalla Società Geologica Italiana, che illustrerà appunto l'uso della geotermia per la produzione di energia elettrica, come a Larderello;
  • Marco Barla dell'Università di Torino, membro dell'Associazione Geotecnica Italiana, che spiegherà invece come l'energia geotermica può essere impiegata ai fini del riscaldamento domestico.

Italia Nostra intende divulgare la conoscenza di questa fonte energetica pulita, finora poco sfruttata e residuale nel bilancio delle fonti energetiche, e promuoverne l'uso.

Vi invitiamo ad intervenire numerosi!

Per informazioni:

Filippo Cartosio

339 . 338 78 18