ESPLORAZIONI PER LA RICERCA DEL TITANIO SUL MONTE TARINE’

ESPLORAZIONI PER LA RICERCA DEL TITANIO SUL MONTE TARINE’

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Riportiamo questo estratto  dal Secolo XIX ed alcuni link inerenti all’argomento:

Genova – La Regione, la Provincia di Savona e Arpal hanno autorizzato, con il parere contrario del Parco del Beigua e di due Comuni (Sassello e Urbe), le operazioni di esplorazioni e scandaglio per la ricerca del titanio sul monte Tarinè, nel parco del Beigua. Lo denunciano i consiglieri regionali Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Selena Candia (Lista Sansa), sottolineando la marcia indietro dell’assessore alle attività estrattive Marco Scajola che nel novembre del 2020 rispondendo a una loro interrogazione aveva detto: “Se la Compagnia Europea del Titanio dovesse formulare una richiesta ufficiale per l’estrazione del titanio nell’area del Monte Tarinè, cuore del Parco del Beigua, Regione Liguria direbbe no”.

“Alcuni giorni fa, in conferenza dei servizi, con il giudizio negativo del Parco e dei due Comuni, ma con parere favorevole di Regione, provincia competente e Arpal, si autorizzano le operazioni di esplorazione, di scandaglio per la ricerca del Titanio sul monte Tarinè nei Comuni di Sassello e Urbe”, dicono i due consiglieri la cui denuncia è condivisa anche da Europa Verde con Danilo Bruno.

Riteniamo questo un fatto molto grave, che mette già da ora a repentaglio l’equilibrio del Beigua, un’area naturalistica di assoluta importanza. Siamo consapevoli che il problema non è l’analisi prevista, tra l’altro senza il carotaggio, ma i presupposti che si creerebbero di fronte alla rilevante presenza del titanio, che porterebbe alla sua estrazione. Ricordiamo che il minerale grezzo potenzialmente estraibile sarebbe solo il 6% della roccia e il rimanente 94% andrebbe in discariche molto estese da crearsi nelle vicinanze, con il rischio di andare a sollecitare la presenza di amianto, presente per il 10/15% nelle rocce del giacimento. Questa operazione va bloccata”

“Esprimo sconcerto e preoccupazione per la delibera che consente alla Compagnia Europa del Titanio di perforare aree del Parco del Beigua. Mi chiedo se l’assessore Scajola sa cosa succede. Tre mesi fa, a novembre, ai colleghi Candia e Pastorino ha risposto in Consiglio che non c’era alcuna richiesta e che comunque la Giunta sarebbe stata contraria”.

Lo denuncia in una nota Pippo Rossetti consigliere regionale PD. “Dopo trenta anni di tentativi inutili da parte della Compagnia, la Giunta Toti da il suo consenso. Il Beigua è l’unico Geopark della Liguria. Vengono cosi contraddette tutte le politiche economico turistiche ambientali del territorio. Toti finge di non sapere che perforazioni ed estrazioni in quel luogo sono pericoli per la salute degli abitanti, perché in quelle rocce ci sono fibre che inducono all’asbestosi. Chiedo che ASL 2 , Arpal e Uffici Regionali vengano immediatamente a riferire in Commissione e l’assessore Scajola a spiegarci come mai in tre mesi la Giunta ha cambiato idea, sperando che non si nasconda dietro ai pareri tecnici degli uffici, alibi che vale come il due di picche. Chiedo che immediatamente tutti gli atti e il verbale della Conferenza dei Servizi vengano resi pubblici. Ognuno potrà assumersi le sue responsabilità”.

Scajola:  “Abbiamo permesso uno studio non invasivo che non interessa l’area del parco”

“Non è stata fatta alcuna delibera di giunta autorizzativa per la raccolta del titanio nell’area del Beigua. Il consigliere Rossetti confonde, strumentalizza e non sa di cosa parla. Gli uffici tecnici competenti hanno permesso, nel pieno rispetto delle norme, uno studio non invasivo che non interessa l’area del parco del Beigua”.

Così risponde l’assessore alle attività estrattive Marco Scajola alle affermazioni del consigliere Dem Rossetti. “Non vi sarà alcuna attività di cava: lo studio verrà condotto senza alcun prelievo né alcun intervento sul territorio. Degli oltre 450 ettari richiesti ne sono stati concessi poco più di 200, escludendo l’area del parco naturale regionale del Beigua. Questo è stato fatto nonostante ci fossero pareri favorevoli ad autorizzare attività di studio in tutta l’area, anche del parco, da parte della Provincia di Savona, dell’Arpal e dell’Asl competente. Lo stesso Ministero dell’Ambiente ha confermato che l’attività di studio non dev’essere soggetta a VIA, proprio in virtù delle modalità non invasive che verranno impiegate. Nessuna autorizzazione quindi da parte della Giunta: chi afferma il contrario afferma il falso, senza conoscere minimamente l’argomento”.

In in questi anni l’Ente Parco ha portato avanti un lavoro su un modello di sviluppo basato su agricoltura sostenibile, manutenzione dei boschi, turismo di qualità e consorzi sempre più attenti alla filiera corta .Anche per questo ribadiamo la nostra contrarietà al progetto che devasterebbe un’area protetta di inestimabile valore per biodiversità e valori ecologici e paesaggistici oltre che mettere a repentaglio la salute di chi vive nel territorio.

Il minerale a base di diossido di titanio (rutilo)viene importato dalla Cina ad euro 2, 30 (due euro e trenta centesimi) al chilogrammo, a dispetto dei falsi conclamati miliardi che deriverebbero dalla demolizione e dall’inquinamento delle falde di un piccolo monte del Savonese.

ttps://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7525/10889