L’ORTO RAMPANTE

L’ORTO RAMPANTE

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“Considerava i libri un po’ come degli uccelli e non voleva vederli fermi o ingabbiati.”

ILBARONE RAMPANTE-ITALO CALVINO

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Alassio. È stato approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Alassio la variante al PUC, il primo importante passo che permetterà la realizzazione del progetto affidato all’architetto di fama mondiale Renzo Piano e al suo building workshop, che in qualche anno darà nuovo lustro alla collina dove si trova la casa dello scrittore e pittore Carlo Levi.

“L’Orto Rampante“, questo il nome del progetto in omaggio all’opera “Il Barone rampante” di Italo Calvino, che era solito inerpicarsi una volta all’anno fino alla casa dell’amico per farsi dipingere un ritratto, si collocherà in un terreno a terrazzamenti sulla prima collina di Alassio.

Dopo il recupero da parte della famiglia Ricci di tutti i terreni del lotto, una vasta area verde che si trovava pressoché in completo abbandono, con l’intervento del Renzo Piano Building Workshop si punta a potenziare e rivalutare il luogo con un progetto innovativo che unirà ricerca scientifica, eventi culturali, didattica, bioagricoltura, ospitalità e ristorazione a chilometro zero.

Il progetto di RPBW propone tre serre costruite in legno e vetro adagiate a diverse altezze sulla collina, un richiamo alle tradizionali serre liguri. Le tre serre rappresenteranno un innovativo progetto agricolo e sostenibile, nel segno della salvaguardia e del mantenimento delle coltivazioni tradizionali, oltre che del basso consumo energetico: avrà valenza paesaggistica, sociale e culturale a zero consumo e zero emissioni (Carbon Neutral, Net Zero Energy). Il complesso sarà infatti il più possibile autosufficiente in termini energetici ed idrici, minimizzando la richiesta di risorse.

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La serra didattica è legata agli aspetti di cultura agricola del luogo e della salvaguardia delle specie ortofrutticole del territorio e sarà destinata ad attività legate alla ricerca scientifica, alla divulgazione e all’organizzazione di incontri con Scuole e Università. La serra centrale, posta allo stesso livello di casa Levi, ospiterà, in una sua parte, eventi di carattere culturale legati alla memoria della figura dell’artista che scelse proprio questo luogo come ispirazione per molte delle sue tele, mentre l’altra parte sarà dedicata ad un agri-ristorante, affiancato da una vera e propria serra produttiva dove gustare piatti a chilometro zero sulle orme della filosofia Slow Food. La terza serra, la più alta e panoramica, ospiterà quattro camere dove poter soggiornare, per immergersi e rinforzare il legame con la natura circostante.

Grazie alla collaborazione con Stefano Mancuso, in ognuna delle strutture verrà realizzata una “fabbrica dell’aria”, ovvero una piccola serra sperimentale in cui le piante individuate per questo scopo scambieranno ossigeno con l’aria delle serre grandi, depurandola. Mancuso, scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili.

Oltre a riqualificare la collina con le piante esistenti, principalmente ulivi e carrubi ai quali verranno affiancati agrumi e alberi da frutto, e a potenziare l’attività agricola delle terrazze coltivate a ortaggi e prodotti di eccellenza, espressione dell’“agricoltura eroica”, il progetto de “L’Orto Rampante” vuole declinare la serra tradizionale in un modo innovativo e a basso consumo, dove attività differenti si incontrano. Un’opportunità per potenziare il turismo con un’offerta culturale, esperienziale ed enogastronomica strettamente legata alla città di Alassio e al carattere naturalistico e agricolo del territorio della Riviera Ligure di Ponente.

Fonte I.G.V.

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Italo Calvino scrisse Il barone rampante nel 1957, incastonandolo tra Il visconte dimezzato (dato alle stampe nel 1952) e Il cavaliere inesistente (uscito nel 1959). Dunque a mezzo secolo di distanza dalla felice e fortunata trilogia calviniana de I nostri antenati, sul romanzo dedicato alla vita disavventurosa di Cosimo Piovasco di Rondò (giovane nobile del Settecento pre- e post-Rivoluzione Francese che, dopo un dissidio col padre, per non aver voluto mangiare un piatto di viscide lumache, salì su un albero e non volle più scendere a terra per tutto il resto della sua vita) si è innestato un rigoglioso rampollo solo disegnato, dal pertinente titolo minimalista Cosimo. Ne è autore l’artista catalano Roger Olmos (Barcellona, 1971), in poco più di quindici anni autore di ben una cinquantina di libri illustrati premiatissimi e che con quest’ultimo exploit si impone a un pubblico internazionale ancora più vasto ed eterogeneo.

Roger Olmos – Cosimo
Roger Olmos – Cosimo